Centralità / Serialità

Modi di aggregazione astratti, più che connotazioni di un risultato formale (la pianta centrale, la sequenza longitudinale, ecc.) che hanno origine nella esperienza  dell’uomo nello spazio che lo circonda. L’individuo stante organizza il suo spazio in forma CENTRALE in cui è egli stesso l’asse, il perno. Lo stesso individuo in movimento riconosce attorno a sé uno spazio continuo, che organizza in forma SERIALE di momenti successivi, lungo il percorso del suo muoversi, compreso tra un inizio e una fine.

Il primo libro degli  Elementi di Euclide inizia con le definizioni dei termini geometrici originari dello spazio, il punto e il segmento (non la linea, estensione di questo). “Punto è ciò che non (è) alcuna parte. Linea (è) lunghezza senza larghezza. Limiti di una linea (sono) punti.”   Il punto cioè individua una posizione fissa e  il segmento è implicitamente definito da una successione di punti, ovvero da un punto che si muove.

Simmetricamente rispetto all’astrazione della geometria euclidea le scienze della natura individuano i due modi in tutti gli esseri viventi nella enorme varietà comprese tra organizzazioni prevalentemente centrali e quelle prevalentemente seriali. Chissà  se un biologo è d’accordo nell’osservare che l’organizzazione prevalentemente centrale degli organismi vegetali è conseguenza della loro inamovibilità, mentre quella più complessa seriale degli organismi animali deriva dalla loro mobilità?

In quanto principi astratti (e non forme) CENTRALITÀ e SERIALITÀ in architettura non si incontrano “allo stato puro” ma sempre strettamente intrecciati e complementari. Ogni edificio centrale è anche seriale e viceversa. Il Pantheon , per gli storici paradigma di CENTRALITÀ, si manifesta seriale se letto lungo un raggio, oppure nella sequenza del suo perimetro,  e viceversa persino la Stoà di Attalo, paradigma di SERIALITÀ,  mostra una sua “centralità”, in quanto delimitata dalle due estremità che ne fanno un elemento finito e singolare rispetto all’intorno. Il Colosseo romano  è un organismo tipicamente centrale in quanto a struttura planimetrica ma presenta una organizzazione seriale nella elevazione del suo perimetro esterno.

La staticità sopra riconosciuta al modo CENTRALE ha come ovvia conseguenza che ogni parte  sia in relazione subordinata al punto o all’asse che ha generato il sistema, il quale manifesta, per sua posizione una forza di attrazione sulle parti. (vedi →ORGANISMO)

L’architettura religiosa di ogni area e periodo ha sperimentato ogni forma di organizzazione CENTRALE, nella definizione di un punto fisso focale sede o immagine della divinità al quale l’assemblea dei devoti, anch’essi immobili, si riferiscono. Ma anche l’architettura laica, quando è sede di atti rituali collettivi tende ad una organizzazione centrale: Nascono teatri, sale di assemblee, edifici per spettacoli.

La dinamica della sequenza SERIALE ammette la semplice ripetizione di elementi identici, come per esempio in un porticato, oppure la possibilità di variazione degli elementi che si allineano lungo l’asse del movimento. Nel primo  caso la sequenza è aperta, non riconosce inizio e fine mentre nel secondo è individuata una partenza e un arrivo, che chiudono il movimento (vedi → SEZIONI  e PERCORSI,  progettare per)